Cerca nel blog

sabato 24 novembre 2012


Riassunto delle puntate precedenti...


Life Sucks, Vampires suck



Eccomi, arrivo, arrivo! Mi scuso con i miei 200 lettori – ora posso dirlo – per la latitanza, ma è uno di quei periodi della vita in cui speri fortemente che i Maya non abbiano sbagliato i calcoli e che tra neanche un mese tutto lo schifo che ti circonda venga cancellato per sempre. Peccato per Sansone, ma i filistei valgono bene una fine del mondo!
In secondo luogo, non appartengo alla razza - i cui esponenti si diffondono con la stessa letale rapidità di un'epidemia di zombi – di coloro che scrivono solo perché hanno un pc, anche se non hanno nulla da dire. E non sono neanche così presuntuosa da pensare che al mondo manchi il mio punto di vista.

Però, se ho riacceso questo blog, non è certo stato solo per una meschina vendetta contro Stanislao e Gertrude (chi mi conosce sa a chi mi riferisco), ma soprattutto per parlare di cose belle, quelle che mi fanno sentire meglio. E ultimamente in giro non c'è granché, concedetemelo.

Ho visto Dracula 3D di Dario Argento, e incontrato il Maestro himself. Che dire? Mi aspettavo di peggio e l'ho apprezzato, come film muto: se non ci fossero stati gli effettacci digitali, la sceneggiatura barcollante e un Rutger Hauer che sembrava appena uscito dall'osteria senza ricordare dov'era e cosa stava facendo, in certi momenti avrei pensato di vedere un film di Mario Bava o della Hammer. Merito della fotografia di Luciano Tovoli, certo, ma anche della mano del regista, ancora riconoscibile. Sono stata contenta di rivederlo e di parlarci. E' lui che ha firmato all'epoca l'introduzione al mio libro su Friedkin, e come lui, di cui è molto amico e quasi coetaneo, sembra assai più giovane della sua età. In fondo, anche se ora non è ai suoi livelli, è consolante sapere che un tempo lo è stato, e che le cose che ha fatto restano e fanno ancora scomparire il nostro cinema attuale, di genere e non.
Al cinema per il resto calma piattissima, per quel che mi riguarda.


Tra le serie, invece, sono ancora in visibilio per gli ultimi sviluppi di American Horror Story, The Walking Dead, Boardwalk Empire e Fringe, e vorrei stringere in un abbraccio ideale gli autori di tutte e quattro. Vi voglio bene, voi che sapete sacrificare le vostre creature e rovesciare le aspettative, che riuscite a toccare, sotto le vesti effimere dell'entertainment, il cuore nero dell'umanità. Senza presunzione, senza pretendere di fare altro se non spettacolo, ma con l'incisività di un Dostoevskij dei nostri giorni.
Plaudo ai vostri personaggi da amare senza riserve, uniti in una sarabanda di creativa irriverenza, a rappresentazioni del Male capaci di farci credere nel Diavolo, alla fusione perfetta di realtà e immaginario che forma creature capaci di rispecchiare l'infinita contraddittorietà dell'essere umano: Sorella Jude, Sorella Mary Eunice, il dottor Arden e il dottor Thredson di American Horror Story, Daryl Dixon e il Governatore di The Walking Dead, Nucky Thompson e Gyp Rosetti di Boardwalk Empire, Peter e Walter Bishop, Etta e Olivia di Fringe. Sono grata per queste serie tv e i loro personaggi che raccontano e rappresentano, in tutte le loro possibili gradazioni,  morti dolorose, impressionanti mutilazioni, crudeli parti cesarei, follia e disperazione, atroci psicopatie, possessioni diaboliche, sadismo nazista, nobilità e spirito di sacrificio, avidità e terrore, senso del bene comune e individualismo assoluto.

E così, mentre in Italia la televisione, nella totale assenza di qualsiasi sperimentazione creativa, sprofonda sempre più nell'impietosa rappresentazione di se stessa e cessa di essere il salotto buono per diventare il tinello di gente coatta, dall'estero arrivano segnali di vita, di rabbia, di ribellione al sistema. Pagine di un manuale di sopravvivenza per l'Apocalisse prossima ventura, con una sola avvertenza: Not for the squeamish.

Nessun commento: