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martedì 15 aprile 2008

Ciak si trema in sartoria

Mario Bava in Sei donne per l'assassino ha portato l'horror in sartoria, non stupisce quindi che Ciak si trema abbia trovato spazio tre le letture di una modellista sartoriale che su MySpace si firma SvBabooshka.
Riportiamo quindi con molto piacere la sua bella recensione,
perchè è utile ricordare che la guida al cinema horror di Daniela Catelli non è stata pensata per un pubblico "professionale" e "fanatico" del genere.


Perché leggere un manuale dedicato al cinema Horror?
Semplicemente per rivivere alcuni piccoli brividi che fanno parte di emozioni e magari riuscire a trovare spunti per provarne ancora.
Il libro è piacevolissimo, scorrevole, non tralascia nulla. Dedica un capitolo per ogni categoria horror, specificandone il simbolismo, raccontando aneddoti e riuscendo ad evidenziare particolari che durante la lettura riportano alla mente le immagini. Inoltre ci porta a fare delle riflessioni…
Se vi ha incantato la, Biancaneve degli insetti, protagonista di "Phenomena", che in altre occasione ha girovagato per labirinti assieme a un cattivo D. Bowie. Se una canzoncina infantile la associate a un colore rosso, profondo. Se considerate la protagonista di una favola nera la bella Lisa che immersa in una pellicola dai colori onirici, incontra il diavolo. O magari siete stati affascinati dal volto inquietante di Barbara Still, senza maschera…
Non vi sdegna assistere alla trasformazione dettagliate di un uomo in lupo. E di un altro che diventa mosca. Non vi porta ad avere incubi notturni vedere sgozzamenti e i salassi fatti da vampiri.
Se i serial killer, sulla pellicola, non vi spaventano e lasciate che la pioggia di sangue cada. Se Tarantino e Rodriguez li guardereste dal tramonto all'alba, magari nei Grindhouse.
E se l'unica paura che avete è che la metafora degli zombi sia la realtà in cui la nostra società ci sta portando…Allora questo libro fa per voi con i suoi…Demoni e meraviglie… Ricordano però che ognuno di noi ha il suo diavoletto da esorcizzare. E le meraviglie non sempre sono belle d'aspetto e quelle belle non sempre sono buone.

Citazioni dal libro:

…La verità, alla fine, è che stiamo parlando di film, di passioni un po' insane e di bambini che non vogliono saperne di crescere…( dalla prefazione di Danilo Arona)

Sapete com'è, a furia di vedere degli Horror, si deve sovente lottare con i propri fantasmi personali. (dalla prefazione di Danilo Arona)

…La paura è forse la più antica delle nostre emozioni.

...La distanza tra bene e male ormai così vasta che è impossibile camminare sui margini, restare in equilibrio sull'orlo del precipizio. I cattivi oggi sono mostri senza scrupoli e senso morale mentre i buoni sono impotenti, divisi e con armi spuntate, senza la forza di unirsi e controbattere le loro offensive. Bin Laden, la rete mondiale dei pedofili, le guerre preventive, le pulizie etniche: viviamo in un modo così incasinato che nemmeno il genere più sovversivo per eccellenza, l'horror, sembra in grado di commentarlo o esprimerlo con nuove incarnazioni della paura e del fantastico, o anche solo di esorcizzarlo accentuando il proprio aspetto catartico e vicario.

…la morale di tutta la storia è che i mostri siamo noi, che abbiamo perso completamente il contatto con la natura, la sessualità, la nostra parte istintiva e la capacità di vivere in comunità.

…l'eterno scontro tra civiltà e natura che oggi vede sempre più spesso soccombere chi non è capace di sfoderare zanne e artigli e cerca di farsi largo con la voce pacata della ragione.

…Mutare significa, in questi film, essere costretti a confrontarci, con una situazione che per il solo fatto di verificarsi trasforma il mondo intorno a se, ripensare le proprie categorie morali ed estetiche, abbracciare una visione relativista del mondo, non accettare sempre le regole fatte su misura per gli altri.

Le paure che si leggono (…) negli horror riusciti o meno dell'inizio del terzo millennio, post 11 settembre, sono facilmente riconoscibili, e sono essenzialmente legate alla perdita di valore della vita umana in una società che ha estremizzato i dettami utilitaristici del capitalismo, e in cui la sopravvivenza del più forte è da intendersi in senso letterale.(…) Il più forte è colui che ha le armi, i soldi, il potere. È per farlo vivere che qualcuno può usarci come carne da trapianto e per farlo divertire che c'è gente disposta a massacrarci. (…) Gli zombi siamo ancora e sempre noi, inascoltati, impossibilitati a cambiare la realtà morale e politica di un paese che ci manda al macello per interesse privato mascherato da giusta vendetta. (…) In un mondo senza più certezze, nemmeno quella della sopravvivenza quotidiana, siamo in pena per noi e i nostri cari, e affrontiamo ogni giornata con la consapevolezza che potrebbe essere l'ultima. L' horror del primo decennio e dell'anno Duemila è confuso, sporco frammentario come la vita che conduciamo, si alimenta dei nostri fantasmi: nonostante oggi comunichiamo con tutto il mondo nello spazio di pochi secondi, non è mai stato tanto difficile vincere la paura della solitudine.

…I veri zombi, sosteneva Romero, siamo noi, schiavi del consumo, dell'egoismo, di una società edonista e mercenaria.

Siamo tutti rinchiusi in un lager: a noi la scelta se morire con dignità, abbattere le barriere, o finire sbranati da quello che abbiamo scelto di ignorare, e che non siamo preparati ad affrontare.

Ascoltando: "Zombi" Goblin. "Zombi Holocaust" Nico Fidenco. " Quella villa accanto al cimitero", " L'aldilà…tu vivrai nel terrore" Fabio Frizzi. " Synphonic Holocaust" Morte Macabre. "La Casa", "La Casa 2" Joseph LoDuca.

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