Mollate il pupo alla baby sitter, mollate il nonno alla badante, mollate il partner all'amante, insomma mollate tutto e volate al cinema ... ops ... volevo dire: volate in Libreria del cinema che c'è la presentazione di Ciak si trema!
Come promemoria vi lascio queste righe scritte da un lettore che su phantaphorum si firma Dottor Kurando:
“David Cronenberg, nato a Toronto nel 1943, autore di quindici lungometraggi in oltre trent’anni, è senz’altro il cineasta che indicheremmo a chiunque volesse accostarsi all’horror come a un’esperienza capace di arricchirgli la vita”.
Basterebbe solo questa frase per consigliare a chiunque il prezioso volume di Daniela Catelli.
Un percorso meditato e stracarico di passione da parte di un’autrice che più navigata non si può.
Lasciando volutamente fuori dal discorso una miriade di pellicole, la Catelli ci prende per mano e ci conduce dentro il suo personale e indispensabile tunnel dell’orrore.
E il sottoscritto, integralista fin dalla nascita del genere cinematografico più bello dell’universo, è stato ridimensionato dall’ammasso di dritte, insegnamenti e lungometraggi mai visti disseminati fra le pagine targate Costa & Nolan.
CIAK SI TREMA esordì la prima volta nel 1996, edizioni Theoria. Per gli appassionati doveva essere stata dura in quel periodo. Me l’immagino come se li avessi davanti, a concentrarsi sul libro con avidità e farsi travolgere da quel misto di magone allo stomaco e fibrillazione allo stato puro dopo aver scoperto un film da vedere a tutti i costi, pronti a tuffarsi nella faticosa ricerca del titolo in maledettissimo formato VHS (la copia della copia).
Oggi invece, in un periodo storico inedito dove Internet e gli svariati formati video permettono l’impensabile, è quasi sconvolgente l’idea di leggere CIAK SI TREMA (ristampato e aggiornato) di fronte al ronzio di un personal computer acceso e ‘rimediare’ in contemporanea alla lettura quegli stessi introvabili e tanto anelati titoli in VHS.
Ragionamento eversivo quanto vi pare, ma una volta tanto che le cose stanno così, una gioia a noi patiti del brividone fatecela godere.
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