
Anche al cellulare, poco prima dell'inizio della serata:"Ricordati le foto"
Niente da fare!
Per punizione ho quindi assegnato a Daniela un compito scritto dal titolo:
La presentazione di Ciak si trema
Claudio mi ha - giustamente - rimproverato di non aver fatto foto alla presentazione del 21 gennaio scorso. E in effetti ne sarebbe valsa davvero la pena, fossi un po' meno svanita e più attenta a certi particolari.
Intanto per la cornice: la Libreria del Cinema di via dei Fienaroli, di comproprietà di 16 note persone tra critici, registi, attori, sceneggiatori e produttori, una formula a quanto mi risulta davvero unica che opera felicemente dal 2004. Non è un posto dispersivo e anonimo come una qualsiasi Feltrinelli. E' un luogo per amanti del cinema, in pieno centro di Trastevere ma in una zona relativamente tranquilla, accogliente e caldo, un piccolo rifugio per chi queste cose le ama davvero.
E poi per il pubblico: appassionati, amici, colleghi, giovani registi (Gabriele Albanesi), aspiranti critici, esperti sceneggiatori (anche il grande Gianni Romoli, quello del versante horror e non autoriale, è della partita). Un pubblico competente, coinvolto, che interviene più volte nel corso della serata. I ragazzi de Il buio si avvicina, Fabiana Proietti e Carlo Valeri, si rivelano preparati, sfoderano una buona dialettica e hanno un background e dei modelli sicuramente molto diversi dai miei, ma proprio per questo stimolanti. Ci confrontiamo su tutto: gli archetipi della paura, Rob Zombie, i remake, i videogiochi, la crisi, la morte/quasi morte, la rinascita probabile del genere... si potrebbe andare avanti per ore, supportati dallo splendido MC Flavio De Bernardinis, dall'arguto Sergio Bassetti (il docente che tutti vorrebbero avere) e dall'intenso Egidio Eronico, che il genere lo ama davvero, lo frequenta, lo conosce forse più di tutti i presenti. A malincuore si chiude ma l'atmosfera è allegra, le facce sorridenti, gli autori soddisfatti. E allora uno pensa (ed è questo che ti frega!): ma che importa se non vedrò mai un euro di quanto mi spetta e non saprò mai quante copie ho venduto: parlare di cose che ami con gente che le ama - per parafrasare una pubblicità - non ha prezzo.
Daniela Catelli