Buone feste dalla fine del mondo
THE MASTER e i giorni dell'Apocalisse
E' un po' che non scrivo. Di nuovo. Qualcuno di tanto in tanto ancora capita a leggere questo blog, e mi fa piacere. Aspettavo la fine del mondo, e sono rimasta delusa. Poi ho capito che i Maya non si erano sbagliati, ma che il mondo è davvero finito. E' finita la civiltà, la pietà, la voglia di credere e di combattere, la speranza.Capirete dunque che questo post non sarà tanto natalizio e festivo. La mia nuova vita, che aspettavo con tanta gioia, stenta a partire e, contro ogni logica, provo ancora rancore nei confronti di un uomo che probabilmente non è mai esistito così come lo pensavo (ed è quell'odio stupido che ti rende peggiore di quello che sei). E questo solo sul versante personale.
Poi c'è il mondo fuori: un ragazzo di 20 anni fa strage di bambini, torna la Mummia con la sua corte di nani, ballerine, calippare, senza palle e leccaculo, dopo aver fatto fare ai banchieri il lavoro sporco, Roma sembra un campo di battaglia e la metro B, che prendo quotidianamente, è un'esperienza da brivido. Non andrò in analisi, non prenderò psicofarmaci e ritroverò da sola la gioia di vivere, prima o poi, ma è ovvio che tutto quanto scrivo adesso sia autoreferenziale, e purtroppo nemmeno masochisticamente divertente come le pagine autobiografiche di David Sedaris. Per cui, se volete abbandonare questa lettura e andare a leggere il blog brillante di quell'altra maggiorata più famosa e fortunata che risponde al nome di Selvaggia Lucarelli, sappiate che vi capisco e vi approvo.

Ciò detto, è d'obbligo un post horror per le feste e per un 2013 che spero porti via definitivamente tutti i residui di questa orribile fine del mondo, che avrei preferito bella, straziante e malinconica come quella di Melancholia, film meraviglioso come il suo regista, al quale, prima o poi, dedicherò tutto lo spazio che merita.
Per fortuna c'è un altro autore che, in questi tempi superficiali e vuoti, va per la strada su cui lo porta il suo erorme talento e parla dei grandi temi della vita: Paul Thomas Anderson.. La visione di The Master mi ha lasciato - come sempre mi capita coi suoi film - avvolta da un cumulo di sensazioni così forti e profonde che per un pezzo non sono neanche riuscita a parlarne. E per fortuna non dovevo scriverne subito. Scordatevi tutti i discorsi su Scientology e affini: la setta è solo un pretesto per raccontare una storia d'amore tra due uomini che sono l'uno l'opposto dell'altro.


Parlando invece di visioni horror più canoniche, ho provato a vedere V/H/S ma dopo venti minuti ero già satura del tutto e ho fatto nostalgicamente ricorso al fast-forward. Non so voi, ma io sono arcistufa di questi finti video e found footage, che con l'eccezione di The Blair Witch Project e Chronicle, non hanno mai prodotto niente degno di nota (e per favore non mi citate Balaguerò). Aspetto con una certa curiosità MAMA un film che nasce da questo CORTO SPAGNOLO e che mi sembra se non altro interessante, ma per il resto non mi viene in mente altro che non sia il magnifico horror televisivo di American Horror Story e The Walking Dead.
E allora riparliamone, no? Leggete solo se seguite le serie perché non mi va di scrivere la parola SPOILER ogni 3x2. La puntata “natalizia” del primo, Unholy Night, è stata incredibilmente bella, blasfema, cruenta e divertente. Ian McShane ha dato vita a un serial Santa Claus memore di tutti gli holiday splatter che ricordiamo, da Un Natale rosso sangue alla serie di Silent Night, Deadly Night. Ma è stato tutto splendidamente sopra le righe, dall'inizio con lo sterminio della famiglia pronta a celebrare il Natale, a "sister Satan" che addobba l'albero di Natale con le dentiere, le flebo, i cateteri, i capelli e le padelle dei poveri dementi, alla pessima fine di alcuni dei protagonisti, ai colpi di scena e al ritorno del magnifico Dylan McDermott. Grande serie, stracolma di citazioni, amore per il genere, rovesciamenti di prospettive e attori da amare, sui quali quest'anno spiccano la "solita" Jessica Lange, Sarah Paulson, Zachary Quinto, Lily Rabe e l'incredibilmente potente James Cromwell (visto quest'anno in un piccolo ruolo anche in Boardwalk Empire).
