In occasione dell'imminente uscita nelle sale del film X-Files I Want to Believe si è materializzata sul sito X-Files Blue Book una bella intervista a Daniela Catelli che - ricordiamo - negli anni 90 collaborava alla rivista ufficiale della fortunata serie televisiva.
Massimiliano G. , il webmaster del ricco sito per appassionati del mondo di X-Files, è stato così gentile da mettere una grande immagine della copertina di Ciak si trema - Guida al cinema horror a corredo dell'intervista di cui riportiamo le primissime battute:
MG: Il tuo nome è legato a uno dei primi prodotti più amati dagli x-philes italiani: la rivista ufficiale curata da Cinquemani e Ruggiero. L'unico vero punto di riferimento per gli appassionati in un periodo in cui internet non era ancora accessibile a tutti. Che ricordo hai di quell'avventura ? E credi che oggi, un'esperienza editoriale di quel tipo possa essere riproposta per i telefilm più in voga del momento o è impossibile a causa dell'immediatezza del web che ormai riesce a soddisfare la sete di informazione dello spettatore?
DC: Bella domanda, sono cose su cui mi sono molto interrogata anch’io. Parto dalla seconda parte per risponderti. Io credo che internet sia preziosissima come fonte di notizie immediata, ma non abbia la capacità di approfondimento che può avere una rivista. Intendiamoci, oggi la stampa di settore è in netta crisi, ma vuoi mettere la soddisfazione di sfogliare delle pagine piene di foto e articoli non solo informativi ma anche critici? Oggi esistono dei magazine dedicati ai telefilm in genere, non conosco le loro tirature e personalmente non amo il fatto che parlino di tutte le serie, a me piacerebbe tantissimo leggerne di monografici ma in questo senso penso che quella di X-Files sia stata un’esperienza unica.
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Massimiliano G. , il webmaster del ricco sito per appassionati del mondo di X-Files, è stato così gentile da mettere una grande immagine della copertina di Ciak si trema - Guida al cinema horror a corredo dell'intervista di cui riportiamo le primissime battute:
MG: Il tuo nome è legato a uno dei primi prodotti più amati dagli x-philes italiani: la rivista ufficiale curata da Cinquemani e Ruggiero. L'unico vero punto di riferimento per gli appassionati in un periodo in cui internet non era ancora accessibile a tutti. Che ricordo hai di quell'avventura ? E credi che oggi, un'esperienza editoriale di quel tipo possa essere riproposta per i telefilm più in voga del momento o è impossibile a causa dell'immediatezza del web che ormai riesce a soddisfare la sete di informazione dello spettatore?
DC: Bella domanda, sono cose su cui mi sono molto interrogata anch’io. Parto dalla seconda parte per risponderti. Io credo che internet sia preziosissima come fonte di notizie immediata, ma non abbia la capacità di approfondimento che può avere una rivista. Intendiamoci, oggi la stampa di settore è in netta crisi, ma vuoi mettere la soddisfazione di sfogliare delle pagine piene di foto e articoli non solo informativi ma anche critici? Oggi esistono dei magazine dedicati ai telefilm in genere, non conosco le loro tirature e personalmente non amo il fatto che parlino di tutte le serie, a me piacerebbe tantissimo leggerne di monografici ma in questo senso penso che quella di X-Files sia stata un’esperienza unica.
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